Il tema della sicurezza è da sempre uno dei principali con cui ogni persona che lavora nell’ambito degli immobili e dei condomini deve confrontarsi. Abbiamo chiesto al dott. Rosario Calabrese, Presidente Nazionale UNAI (Unione Nazionale Amministratori d’Immobili), che novità propone la legge di riforma del condominio, che è entrata definitivamente in vigore il 18 giugno 2013.
Dott. Calabrese, la legge che è entrata definitivamente in vigore il 18 giugno presenta delle novità importanti per quanto riguarda la sicurezza nei condomini?
A mio avviso la legge non presenta novità importanti. Posso ricordare l’articolo 5 della legge, che modifica l’articolo 1120 del Codice Civile, cambiando il quorum assembleare necessario per disporre innovazioni e interventi volti a migliorare la sicurezza e la salubrità degli edifici e degli impianti. Il tutto deve avvenire però all’interno delle norme vigenti in questioni di sicurezza degli impianti e di sicurezza del lavoro, sulle quali non sono ammesse deroghe. E’ quindi evidente come i margini deliberativi dell’assemblea siano notevolmente ridotti, e ricadono più nell’ambito dei poteri virtuali che di quelli reali.
Dott. Rosario Calabrese, quali sono le nuove responsabilità per gli amministratori di condominio in termini si sicurezza?
Molto dipenderà da come sarà interpretata la legge. Mi riferisco in particolare alle norme sull’anagrafe condominiale le quali prevedono che l’amministratore, sotto la propria responsabilità, inserisca nell’anagrafe anche tutti dati relativi alla sicurezza delle singole unità immobiliari. In teoria quindi l’amministratore dovrebbe bussare alla porta di ogni condòmino, entrare nell’appartamento e verificare le certificazioni di sicurezza dei vari impianti, o in alternativa farsi consegnare una certificazione valida dal proprietario. E’ evidente come tale lavoro sia impossibile da svolgersi, perché in conflitto con le norme che tutelano l’inviolabilità del domicilio. Attendiamo con interesse le interpretazioni che la magistratura darà della legge quando sorgeranno le prime controversie.
Presidente, cosa ha fatto, e cosa farà, UNAI per la formazione dei propri affiliati riguardo queste tematiche?
UNAI da sempre è attentissima alla formazione dei propri affiliati in particolare per quanto concerne le tematiche della sicurezza. Una loro non corretta applicazione può avere conseguenze molto serie, quindi la nostra Associazione cura con particolare attenzione la divulgazione delle norme del Decreto Legislativo 81/2008, e del Decreto Legislativo 106/2009, che disciplinano la sicurezza sui luoghi di lavoro. Non dimentichiamo che il condominio è anche un luogo di lavoro, per esempio per chi svolge servizi di pulizia o di portierato, e che quindi è soggetto alle norme di sicurezza vigenti, e che la responsabilità in caso di violazioni ricade sugli amministratori. Gli amministratori, membri di UNAI sono costantemente aggiornati su questi soggetti tramite i corsi e gli incontri che organizziamo in tutto il Paese, e anche attraverso le nostre pubblicazioni e il sito Internet.