Il Bel Paese è il titolo di ricca mostra sulla pittura italiana dal Risorgimento alla Grande Guerra che ha aperto i battenti ieri al Museo d’Arte della Città di Ravenna grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Il professor Claudio Spadoni, curatore della mostra, ha raccolto un centinaio di opere appartenenti a un periodo della pittura italiana, quello che va dai Macchiaioli ai Futuristi, che nasconde ancora molte gemme e che merita un attento esame da parte della critica e del pubblico. Ai nomi di artisti famosi, Fattori, Lega, Previati, Boldini, Segantini, Hayez, Signorini, Boccioni, Depero, solo per citarne alcuni, se ne affiancano altri di pittori meno noti al grande pubblico, ma non meno pregevoli. Valga per tutti l’opera con cui si apre la mostra, una curiosa tela di grandi dimensioni in cui Petrus Henricus Theodor Tetar van Elven, ritrae un paesaggio immaginario in l’unita di Italia à rappresentata dalla compresenza dei principali monumenti .
La mostra non segue il tradizionale esposizione cronologica, bensì raggruppa le opere per grandi temi. Percorrendo le sale del MAR incontriamo l’Italia risorgimentale, i riti e i costumi di una società in rapido cambiamento, i visi e i ritratti di popolani e di dame, la campagna e i suo paesaggi, fino ad arrivare agli albori del Futurismo con l’elogio della macchina, della modernità, della velocità. Alle tele si affianca una selezioni di fotografie dell’epoca che aiutano a ricostruire la memoria un’Italia che non esiste più ma che possiamo immaginare grazie alle pregevoli opere esposte.
La mostra è visitabile al MAR di Ravenna fino al 14 giugno. E’ stata curata da Claudio Spadoni con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della regione Emilia Romagna e della Provincia di Ravenna, mentre l’ufficio stampa della manifestazione è curato da Studio Esseci.